Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina si è assistito a un deflusso “senza precedenti” dalla Cina, in quello che è un cambio “molto inusuale” nel flusso globale di capitali nei mercati emergenti.
Lo afferma l’Institute of international finance, secondo quanto riportato da Bloomberg. I flussi in uscita che “stiamo vedendo sono senza precedenti sulla dimensione e nell’intensità, soprattutto perché non stiamo assistendo a simili deflussi dal resto dei paesi emergenti”, mette in evidenza il capo economista dell’Iff.
“La tempistica dei deflussi” in coincidenza con l’invasione dell’Ucraina “suggerisce che gli investitori esteri potrebbero guardare alla Cina sotto una nuova luce, anche se è prematuro trarre conclusioni definitive”, spiega l’Istituto, sulla base dei dati high-frequency osservati.
I dati ufficiali mostrano come gli investitori stranieri hanno ridotto in febbraio i bond del governo cinese in portafoglio. Le sanzioni imposte alla Russia hanno congelato le riserve della Banca centrale in euro e dollari, alimentando le speculazioni sulla possibilità che Mosca venda i titoli cinesi in suo possesso per raccogliere fondi.