C’è l’alta finanza internazionale nell’ultima denuncia di BankTrack (Bt) e Justice for Myanmar (JfM), due organizzazioni della società civile che fanno le pulci a soggetti economici che hanno avuto e in alcuni casi hanno ancora relazioni con i golpisti birmani, che dallo scorso primo febbraio hanno già ucciso oltre 930 oppositori e ne tengono in carcere quasi 7 mila, tra cui i vertici della Lega di Aung San Suu Kyi.
Secondo Bt e JfM, i colossi bancari investono fino a un miliardo di dollari ciascuno nel Myanmar della giunta militare. Si tratta di 19 banche internazionali (tra queste quella che ha maggiori partecipazioni, pari a 12 miliardi di dollari, è la francese Crédit Agricole) che detengono azioni per un valore di oltre 65 miliardi in 18 società affiliate alla giunta militare e ai suoi conglomerati in Myanmar.
Le 19 banche identificate sono: Crédit Agricole, Sumitomo Mitsui Trust, Mitsubishi UFJ Financial, Bank of America, JPMorgan Chase, UBS, Deutsche Bank, Morgan Stanley, BPCE Group, Credit Suisse, Mizuho Financial, Société Générale, Wells Fargo, Goldman Sachs, Royal Bank of Canada, BNP Paribas, Barclays, DZ Bank e Toronto-Dominion Bank.