Le banche cinesi restano saldamente al comando della classifica mondiale per dimensioni. Nel confronto tra banche occidentali, invece, quelle Usa tornano a staccare le europee. Dall'analisi condotta da Mediobanca sui colossi mondiali del credito emerge anche, in particolare, il ridimensionamento delle banche dell'Ue sul fronte degli sportelli e degli organici.
Le banche cinesi occupano sempre tre posizioni tra le prime cinque per totale dell'attivo. Quarta la banca americana JP Morgan Chase. La prima delle europee, all'ottavo posto, è Bnp-Paribas, che supera Hsbc. Scivolano di quattro posizioni le italiane, al 26° posto UniCredit (848 miliardi) e al 29° Intesa-SanPaolo (817 mld).
Se il 2018 è stato un anno complessivamente positivo per le banche sulle due sponde dell'Atlantico, i numeri sono però nettamente a favore delle americane. I ricavi dei big del settore sono infatti aumentati dello 0,9% in Europa e del 4% negli Usa.
Ecco allora che in un contesto di tassi bassi che comprimono il margine d'interesse e di tensioni geopolitiche, l'Europa del credito ha pochi margini di manovra. La via più breve per cercare di restare competitivi è così stata individuata nelle ristrutturazioni. Un processo che ha subito un'accelerazione a partire dal 2012/2013. Mediamente dal 2008 la rete di sportelli nell'Eurozona è stata ridimensionata del 27,7% (-25,5% in Italia) e il numero dei dipendenti è sceso del 17% (-18,9% in Italia), interessando complessivamente 470 mila lavoratori.