Nel 2016 il numero di banchieri europei con remunerazioni superiori a 1 milione di euro sono diminuiti del 10,6% (da 5.142 nel 2015 a 4.597 l’anno successivo), mentre in Italia i valori sono rimasti quasi invariati (da 174 a 172). Anche il rapporto medio tra il salario variabile e quello fisso ha continuato a scendere, passando dal 127% osservato nel 2014 al 104% nel 2016.
Peccato, tuttavia, che il nuovo trend non sia dovuto ad una presa di coscienza dei top-manager del settore bancario quanto, più prosaicamente, al cambio sterlina/euro diventato dopo il referendum sulla Brexit meno vantaggioso per i britannici.
La quota più significativa si trova nel Regno Unito dove nel 2016 sono stati rilevati 3.529 percettori (-15% rispetto al 2015), che rappresentano il 76,77% del totale. Nella maggior parte degli altri paesi - ad eccezione di Finlandia, Germania, Italia, Liechtenstein, Portogallo e Ungheria, dove il numero è leggermente diminuito – la quota dei banchieri super-pagati è aumentata, specialmente in Francia e Spagna.
Quindi è possibile sostenere di essere dinanzi ad un’inversione di tendenza? Non proprio. Anche perché nel lungo periodo le cifre anziché ridursi sono aumentate significativamente: da 3.427 top manager nel 2010 a 4.597 nel 2016. La magia dei numeri.