Francoforte, capitale finanziaria del paese. Sullo skyline torreggia il quartier generale della seconda banca più importante della Germania. Eppure il colosso finanziario rischia di essere presto espulso dal Dax, l'autorevole indice composto dai 30 titoli tedeschi a maggiore capitale e liquidità.
Commerzbank fa parte del DAX sin dalla sua creazione nel 1988. La sua uscita seguirebbe quella di General Electric, espulsa senza troppe cerimonie dal prestigioso indicatore del mercato azionario all'inizio di questo mese.
Pronta a prendere il suo posto, la tedesca fintech Wirecard, le cui azioni, grazie al boom dello shopping online, sono aumentate del 60% nelle ultime settimane, portandola ad avvicinarsi anche alla Deutsche Bank, l'istituto finanziario di punta del paese, a rischio di una crisi ancora peggiore.
Affinché questo si realizzi, in base ai rigorosi criteri che regolano l’indice, Wirecard deve essere in grado di mantenere la sua posizione attuale di 30° società più ricca e Commerzbank deve scendere al di sotto del 35° posto. Ma molto potrebbe ancora accadere da qui a settembre: le azioni della banca in crisi potrebbero rimbalzare, e allo stesso modo, l'ondata di crescita di Wirecard potrebbe svanire.
Anche se gli investitori restano pessimisti sul destino di Commerzbank, e ancor più su quello di Deutsche. Per le tradizionali azioni bancarie potrebbe essere solo questione di tempo.