Anche la prima banca tedesca, da tempo in crisi, è finita nello scandalo Danske Bank. Quello della banca danese si sta rivelando come uno dei casi di riciclaggio più gravi di sempre. Duecento miliardi di euro, in larga parte provenienti dalla Russia, sarebbero passati attraverso la filiale estone di Danske Bank e, successivamente, girati a Deutsche Bank, JPMorgan e Bank of America tra il 2007 e il 2015.
In tal modo i fondi venivano ripuliti per poi essere immessi nel sistema finanziario internazionale. Le rivelazioni giungono da un alto dirigente di Danske, l’inglese Howard Wilkinson.
Il flusso proveniente dalla banca danese e diretto verso Deutsche Bank sarebbe stato consistente: Wilkinson ha riferito di 150 mld. In una nota diffusa da Deutsche Bank la banca tedesca spiega di aver chiuso i rapporti con Danske nel 2015. Ma un’altra banca, la statunitese JpMorgan, ha interrotto la relazione con Danske prima: nel 2013.
Il titolo di Deutsche è crollato in Borsa di oltre il 4%, toccando il minimo storico. E sul caso indagano le autorità di tre Paesi, Stati Uniti, Estonia e Danimarca. Ciò significa che la vicenda potrebbe determinare enormi costi legali per Deutsche.
Per il primo istituto di credito tedesco la crisi continua. E la luce fuori dal tunnel appare sempre più lontana.