Volevano salvare la banca in crisi ma anche evitare l’intervento del Governo. È cominciato a Londra il processo a quattro ex alti dirigenti di Barclays accusati di aver nascosto il pagamento di 322 milioni di sterline al Qatar in cambio di due robuste iniezioni di liquidità per un totale di 4 miliardi ricevuti nel 2008 da investitori qatarini.
I quattro, che si sono dichiarati non colpevoli, si rivolgono così al Qatar per scongiurare l’intervento di salvataggio da 11,8 mld da parte del Governo britannico. Cosa che avrebbe messo, di fatto, la banca sotto controllo delle Autorità pubbliche.
Di qui, l’idea di chiedere aiuto agli investitori mediorientali. Ma il problema è che, secondo l’accusa, le commissioni pagate in segreto dalla banca sono state superiori a più del doppio (la richiesta iniziale è stata di 3,75% poi scesa a 3,25%) rispetto a quelle di mercato. Gli imputati sono l’ex direttore generale John Varley, 62 anni e tre importanti manager: Roger Jenkins, 63; Thomas Kalaris, 63; Richard Boath, 60. È la prima volta che vengono intentati procedimenti penali contro dirigenti di così alto livello. Il processo dovrebbe durare da quattro a sei mesi.