Unicredit ha sottoscritto degli strumenti finanziari aventi ad oggetto l’11,5% del capitale di Commerzbank che le consentiranno, in caso di via libera da parte della Bce a superare il 10% del capitale, di convertirli in azioni e posizionarsi al 21% dell’istituto tedesco, per effetto anche del 9% già in suo possesso.
La banca, si legge in una nota, ha inoltre sottoposto alla vigilanza europea la richiesta di autorizzazione a varcare la soglia del 10% del capitale e arrivare fino al 29,9% dell’istituto di Francoforte. Finché la quota resterà inferiore al 30% difficilmente la Bce potrebbe bloccare la richiesta della banca italiana.
Il regolamento in azioni degli strumenti finanziari potrà avvenire - precisa Unicredit - solo subordinatamente all’ottenimento delle autorizzazioni. Ma nel frattempo l’istituto di credito aumenta la pressione sulla direzione di Commerzbank e anche sul governo federale, che di fatto vuole impedire l’acquisizione della seconda banca privata tedesca.
In Germania non vedono di buon occhio l’operazione anche per un trascorso. Nel 2005 l’istituto tedesco HVB (Hypovereinsbank), ora più redditizio di Commerzbank, è stato acquisito da Unicredit e da allora il numero dei dipendenti è sceso di circa due terzi, attestandosi a circa 9.500. Questo è uno dei motivi principali per cui esiste una massiccia resistenza ai piani sulla banca tedesca.