L’invasione russa dell’Ucraina e la crisi geopolitica che ha innescato assediano i mercati globali. Ma Wall Street, nel clima di shock e difficile valutazione delle ripercussioni, rimane in rialzo dall’inizio dell’aggressione contro Kiev, mentre l’Europa arretra. Complici una minore esposizione al conflitto e condizioni dell’economia americana considerate ancora solide.
Dall’inizio del conflitto listini europei a picco: -10% lo Stoxx 50, -13,50% Piazza Affari. Gli indici statunitensi invece sono positivi: S&P 500 +2,45%. E la divisa americana vola: l’euro sul dollaro passa da 1,13 a 1,09.
Al contrario, in due settimane l’indice Dow Jones Russia GDR Index ha perso circa il 98% del suo valore. L’erosione di valore è quantificata in 572 miliardi di dollari.
La Borsa di Mosca ha intanto superato il record di Wall Street, rimasta chiusa per quattro sedute consecutive dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. Per farsi un’idea dell’impatto finanziario delle sanzioni basta dare un’occhiata alle quotazioni del rublo che ha già perso il 30% del suo valore, o registrare i declassamenti delle agenzie di rating che hanno decretato il giudizio “spazzatura” per il debito pubblico russo.
Per valutare con precisione gli impatti sull’economia della Federazione c’è bisogno di attendere la riapertura della Borsa di Mosca.