Gli investitori del mondo crypto sono in fibrillazione. Perché il 47° presidente degli Stati Uniti ha nei giorni scorsi lanciato la sua personale memecoin, chiamata “Official Trump”. Per farlo ha “scelto” la blockchain di Solana che nel mercato crypto si è ritagliata il ruolo di infrastruttura ideale per il trading decentralizzato di “memecoin” creando un’applicazione dedicata chiamata Moonshot.
In poche ore tra i criptoinvestitori è partita la “fomo” (fear of missing out), quella paura di perdere il treno che spinge a comprare a qualsiasi prezzo con l’aspettativa che l’asset (di cui spesso si ignora se abbia o no dei fondamentali) continui semplicemente a salire perché con il passare del tempo altri saranno disposti a comprarlo ad un prezzo più elevato. Memecoin fanno quindi rima con speculazione e non con investimento. Una sorta di lotteria alimentata dalla speranza di arricchirsi rapidamente. Senza badare ai rischi.
Sono criptovalute ispirate a meme, battute o fenomeni virali di internet. Spesso vengono create senza una particolare tecnologia innovativa, ma piuttosto come un modo per sfruttare la popolarità di un meme o di una community.
Dalle informazioni consultabili sul sito ufficiale, il token $TRUMP ha un’offerta totale limitata a 1 miliardo di token, con 200 milioni disponibili inizialmente. L’80% dell’offerta è detenuto dall’affiliata della Trump Organization, CIC Digital, e da un’entità co-gestita chiamata Fight Fight Fight LLC, soggette a un programma di sblocco triennale, il che significa che non possono vendere tutte le loro partecipazioni immediatamente.
Sebbene Trump e le sue entità non possano vendere immediatamente tutti i token (soggetti appunto a un programma di sblocco triennale), il valore nominale dei suoi asset in $TRUMP (fermando il tempo al 19 gennaio) ammonta già a oltre 9 miliardi di dollari.