L’inflazione su base annuale è pari al 96%, un deprimente record mondiale, ma questo sembra non importare più a nessuno in Argentina, ora che nel calcio ha riconquistato di nuovo il tetto del mondo dopo 36 anni.
Il futbol, qui, è ‘pasión’. Nel primo Mondiale senza Maradona la selección del Messi più maradoniano di tutti i tempi è riuscita a incendiare la passione di un Paese che arriva alla fine dell’anno stremato dall’ennesima crisi economica.
Tutti i politici, dall’impopolare presidente Alberto Fernandez in giù, hanno approfittato della situazione, per un mese nessuno a reclamare della corruzione o della violenza, nessuno a chiedere perché in uno dei granai del mondo un bambino su due è malnutrito.
Nel Paese sudamericano c’è un’oasi di felicità pallonara che si sta vivendo nel mezzo del ‘Titanic’ generale. Il sentimento più diffuso rispetto al momento economico e politico del Paese è la tristezza. Tuttavia il calcio, con la vittoria del Mondiale disputato in Qatar, ha regalato una luce di sollievo in questo buio generale.
Erano tutti pronti per un altro Natale con litigi in famiglia, giovani senza lavoro e anziani con pensioni da fame. Problemi che ovviamente restano intatti, ma il clima ora è un altro. Grazie, soprattutto, al genio di Lionel Messi.