Ma, a questo punto, è comunque certo che i soldi arriveranno. Il che fino a qualche mese fa era semplicemente impensabile. E d’altronde si tratta di un negoziato tra 27 paesi. Per cui non appare così blasfemo che qualcosa bisognerà cedere. È altrettanto vero che l’Italia e altri paesi metteranno sul piatto altri aspetti, a cominciare dallo sfacciato dumping fiscale adottato da alcuni Paesi (su tutti Olanda, Lussemburgo e Irlanda - Dublino potrà ora contare anche sul presidente dell’Eurogruppo).
Allo stesso tempo, ottima è stata la scelta da parte di Palazzo Chigi di puntare su Angela Merkel per portare a casa i soldi europei. La cancelliera sa che l’Italia è essenziale per salvare l’Ue (e la Germania), ma ci sono da battere le resistenze degli Stati che non si fidano su come spenderemo quei finanziamenti.
E non hanno tutti i torti: Bruxelles ci chiede riforme, ma noi restiamo piuttosto nel vago e in troppi pensano forse di usarli per spesa poco più che corrente. Soldi da far cadere a pioggia senza basarli su progetti strutturali.
Ecco, questa sarebbe una vera tragedia: avere il denaro per modernizzare il paese e buttarlo dalla finestra. Un delitto contro gli italiani di oggi e di domani.
Il governo si concentri su come spendere le risorse: cosa farci? E, inoltre, si assicuri che i lavori siano appaltati ad aziende ‘pulite’ e che i tempi di realizzazione siano rispettati. Altrimenti non faremo altro che allungare la lista (già stracolma) di opere inutili, incomplete, mal realizzate magari da imprese colluse con la criminalità organizzata.