All’inizio di dicembre una multa di circa 3,5 milioni di euro è stata inflitta a Linkedin, Youtube, Facebook, Twitter, Instagram, Dailymotion, Periscope e TikTok, colpevoli di non aver nominato un rappresentante legale nel Paese, come avrebbero dovuto in base alla legge approvata a luglio ed entrata in vigore il primo ottobre.
Secondo la norma contestata, le piattaforme con più di un milione di iscritti devono eleggere una sede legale e nominare un responsabile per i contenuti. Chi non si adegua rischia una graduale riduzione di banda fino al 50%.
Inoltre, la legge prevede che i dati degli utenti siano inseriti in un server. Una disposizione che ha scatenato polemiche rispetto alla protezione dei dati sensibili e privacy.