Trascinata dalla crescente domanda di veicoli elettrici e dalle vendite verso la Russia, la Cina conquista il posto più alto sul podio, diventando la prima esportatrice mondiale di automobili. Lo scorso anno, la Cina aveva superato la Germania diventando il secondo esportatore globale con 3,2 milioni di veicoli (rispetto ai 2,6 mln esportati dalla Germania).
Nel primo trimestre del 2023, le esportazioni cinesi di automobili sono aumentate del 58 per cento rispetto all’anno precedente, raggiungendo la cifra di 1,07 milioni di unità. (l’export di veicoli nipponici si è invece attestato a 954.185, sotto quindi il dato cinese sebbene siano comunque aumentate del 6 per cento rispetto all’anno precedente).
A trainare questa domanda in crescita, come detto, c’è anche la Federazione Russa. Le spedizioni verso Mosca sono triplicate nell’ultimo anno, quando le case automobilistiche cinesi - tra cui Geely, Chery e Great Wall - hanno visto aumentare la loro quota di mercato in Russia dopo che rivali dei calibro di Volkswagen e Toyota hanno lasciato il Paese in seguito all’invasione dell’Ucraina.
L’allontanamento dai combustibili fossili ha contribuito ad alimentare l’ascesa dell’industria automobilistica cinese. Le esportazioni del primo trimestre di veicoli a nuova energia (NEV), che includono le auto elettriche, sono aumentate di oltre il 90 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra i principali esportatori di NEV ci sono il braccio cinese di Tesla, SAIC – che controlla il marchio MG - e BYD, colosso del settore automotive sostenuto dall’investitore statunitense Warren Buffett. Alla faccia del disaccoppiamento che sarebbe in atto tra le prime due economie al mondo.