Il gigante dell’auto elettrica cinese, BYD, mantiene il suo passo travolgente, record dopo record, nella scalata alle classifiche globali.
Se terrà fede al ritmo tenuto finora, che le ha permesso di raddoppiare le vendite dal 2022 a oggi fino a raggiungere, prevedibilmente, i 4 milioni entro fine anno, la casa automobilistica di Shenzhen potrebbe sorpassare Ford (che è a sua volta a un passo da Honda) nel risultato annuale.
Ciò le garantirebbe la scalata all’ottavo posto nella top 10 dei produttori automobilistici, nella quale aveva esordito soltanto l’anno scorso.
La casa statunitense ha riportato vendite per 3,3 milioni nei primi 9 mesi. La rivale cinese ne ha messe a segno per 3,250 milioni, il 36,5% in più anno su anno. Molto dipenderà, quindi, dalla performance dell’ultimo quarto.
La forza di BYD risiede in una notevole capacità produttiva e in un ampio portafoglio di modelli. E con prezzi molto competitivi. L’azienda cresce e, tra agosto e ottobre, ha assunto oltre 200mila nuovi lavoratori arrivando a un totale di circa 900mila, un altro record.
Ulteriore dettaglio. BYD non vende veicoli passeggeri negli Stati Uniti, ma continua a crescere nei mercati emergenti: Sud-Est asiatico, Medio Oriente e, per adesso in misura minore, in Europa, con il supporto delle politiche favorevoli alla transizione verso l’elettrico.
A proposito di politiche, la risposta cinese ai dazi europei introdotti dalla Commissione europea il 31 ottobre (27% per BYD) è stata, oltre alla realizzazione di un sito produttivo in Ungheria, che sarà aperto nel 2027, anche il recente investimento da un miliardo di euro in Turchia, paese che consente di esportare in Ue grazie all’Unione doganale. Dribblando, di fatto, i dazi.