Nella questione delle ferrovie francesi le dichiarazioni dei rappresentanti del governo hanno indotto l'opinione pubblica a credere che la Sncf sia un peso per l'economia nazionale, poco competitiva e riluttante alla concorrenza. Ma è davvero così?
È vero che i francesi stanno pagando sempre di più per avere un servizio sempre meno efficiente? Nel 2017 il fatturato dell'azienda è stato di 33,5 miliardi di euro (+4,2%) con un utile netto di 679 milioni, triplicato dal 2016. Per quanto riguarda la tariffa media per percorrere 100 km su ferro in Francia è di 7,8 euro contro i 29,7 della Danimarca, i 28,6 della Svizzera e i 24 dell’Austria.
I dipendenti della Sncf che lavorano 35 ore a settimana (compresi i recuperi nel fine settimana) hanno un massimo di 132 giorni di riposo annuale: un impiegato del settore privato ne ha 131 (e di norma non lavora nel weekend). Nel 2008 il periodo di contribuzione per i ferrovieri è aumentato da 37,5 a 41,5 anni per la pensione, dunque è scorretto affermare che non è mutato nel tempo.
Sebbene il salario medio dei ferrovieri sia pari a 2.988 euro lordi, ovvero 100 euro in più rispetto a quello medio nel settore privato, secondo la Sncf più del 60% dei dipendenti dell'azienda pubblica riceve una retribuzione inferiore ai 3.000 euro lordi al mese. Intanto questo martedì di sciopero, con l’adesione del 77% dei lavoratori, circoleranno il 12% dei Tgv, il 13% degli Intercités e il 6% dei Ter (Treni regionali).