Dopo il +3,4 per cento di immatricolazioni registrate nel 2017 con 15 milioni di nuove auto vendute, le previsioni dell'industria automobilistica per il 2018 vedono un rallentamento: non si andrà oltre l’1 per cento.
Secondo il presidente di Acea (European Automobile Manufacturers’ Association), Carlo Tavares, “sebbene si sia finalmente ritornati ai livelli pre-crisi, c'è voluto un decennio".
Tuttavia, si tratta di una ripresa molto fragile con rischi provenienti dalle nuove regole Ue sui limiti delle emissioni di CO2 e dalle incertezze legate alla Brexit. Le preoccupazioni dei produttori riguardano il rischio di ridurre la competitività di tutto il settore, che attualmente genera un surplus commerciale per l’Ue pari a 90 mld di euro.
La situazione è delicate anche sul fronte occupazionale visto che nel settore automotive sono coinvolti 12.6 milioni di lavoratori, ovvero il 5.7 per cento di tutti gli occupati nell’Ue. La percentuale sale all’11 per cento se si considera soltanto il settore manifatturiero. Si capisce, dunque, che le vicissitudini del settore colpiscono gli interessi non solo dei produttori.