Il mercato delle auto scende nell'Ue: nel mese di marzo su base annua ha segnato -5,3% che si traduce in 1.792.599 nuove immatricolazioni.
Le vendite sono andate giù soprattutto nel Regno Unito, dove sono diminuite del 15,7%. A seguire Italia (-5,8%) e Germania (-3,4%). In controtendenza Francia (+2,2%) e Spagna (+2,1%). È l’analisi di Acea, l’associazione europea dei produttori del settore automotive.
Prendendo a riferimento il primo trimestre 2018, la domanda di auto nuove è rimasta comunque positiva nell’Ue (+0,7%), nonostante il crollo del mese scorso. Le immatricolazioni di autovetture sono cresciute in Spagna (+10,5%), Germania (+4%) e Francia (+2,9%), mentre la domanda di auto è diminuita in Italia (-1,5%) e nel Regno Unito (-12,4%).
La voce di quoted
L’industria dell’auto è sempre più nell’occhio del ciclone per le emissioni inquinanti. Ma anche l’idea di possedere un’auto sembra interessare sempre meno i giovani. Tuttavia il settore metalmeccanico e, in particolare, l’automotive rappresentano ancora oggi il volano dell’economia europea, tedesca ed italiana fra tutte. Sono 12,6 milioni gli addetti nell’industria automobilistica - pari al 5,7% degli occupati nell’Ue. È da questo comparto che proviene il contributo più consistente alla spesa privata in ricerca e sviluppo con 50 miliardi di euro investiti ogni anno. Tra i risultati un surplus commerciale annuo di circa 90 miliardi di euro per l’Ue. C'è, poi, la parte fiscale. La tassazione sui veicoli a motore nell'UE-15 vale 413 miliardi di euro l'anno, circa tre volte il bilancio totale dell'Unione europea. Sono numeri che - comunque la si pensi - non possono essere ignorati.