I produttori brasiliani di etanolo potrebbero perdere una grossa fetta del loro principale mercato, il Giappone, perché il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha modificato i requisiti per gli additivi della benzina: per questo il governo di Tokyo, dopo la visita del primo ministro nipponico negli Usa, è stato invitato a servirsi dell’etanolo statunitense ottenuto dal mais, rispetto a quello a base di canna da zucchero proveniente dal Brasile.
I produttori brasiliani di zucchero di canna – il cui etanolo vanta minori emissioni di biossido di carbonio a effetto serra rispetto a quello americano – fino a poco tempo fa fornivano tutto l’etanolo per produrre l'Etbe destinato al consumo giapponese: ora sono vittime di questa controffensiva commerciale di Trump e accusano il Giappone di aver allentato i controlli ambientali per convenienza. L’Etbe è un composto organico che può essere in proporzione attorno al 10% addizionato alla benzina, che in tal modo risulta arricchita dell'1,4% di ossigeno. Questo comporta in sede di combustione una riduzione di monossido di carbonio e idrocarburi incombusti stimabile attorno al 10-15%.
In realtà questa mossa aveva come vero obiettivo la Cina che ha aumentato le importazioni di semi di soia brasiliani e ha minacciato le tariffe su quelli statunitensi. A oggi il Giappone consuma quasi il 45% delle esportazioni brasiliane di etanolo ma gran parte dell’Etbe usato nel Paese del Sol Levante è già prodotto negli Stati Uniti utilizzando la materia prima del Brasile: con le nuove regole sarà più facile il passaggio alle fonti di mais statunitensi.
Questa mossa di Trump potrebbe incrementare il mercato dei produttori di etanolo a stelle e strisce di 366 milioni di litri, pari a circa 170 milioni di dollari, mentre le esportazioni hanno raggiunto livelli record a febbraio scorso perché i maggiori prezzi della benzina e i bassi prezzi internazionali dello zucchero lo hanno reso più competitivo alla pompa.