Il partito indipendentista ha vinto il secondo turno delle elezioni tenutesi nella Polinesia francese lo scorso 30 aprile 2023. Conquistando la maggioranza nell’Assemblea (38 seggi su 57), la lista guidata dall’ex presidente di Papeete Oscar Temaru ha battuto quella del presidente uscente Édouard Fritch, sostenuto da Emmanuel Macron.
La Polinesia francese ha già un certo grado di autonomia, con responsabilità esclusive in diversi campi, tra cui l’assistenza sanitaria, l’ambiente, l’istruzione primaria e secondaria. Parigi, tuttavia, mantiene il controllo su aree quali l’istruzione superiore e la politica di difesa.
Il rischio principale per Macron non sembra essere quello dell’indipendenza, quantomeno per ora, bensì il consolidamento di un potentato locale che contrasti la sua visione per l’Indo-Pacifico.
Gli arcipelaghi che compongono la Polinesia Francese costituiscono da soli quasi la metà delle zone economiche esclusive francesi – seconde per estensione solo a quelle degli Stati Uniti – e sono particolarmente ricchi di risorse, giacimenti di cobalto e platino. Soprattutto, sono territori in cui l’indebolimento dell’influenza francese potrebbe favorire un ruolo maggiormente attivo nell’area da parte della Cina.