Nelle prossime settimane i ministri degli Esteri dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina Sud Africa) dovranno iniziare a valutare il possibile ingresso di altri membri all’interno dell’organizzazione.
Negli ultimi dodici mesi, 13 paesi hanno fatto richiesta d’ingresso formale al Summit, mentre altri 6 avrebbero manifestato il proprio interessamento.
È stata la Cina a proporre nel 2022 di aprire il forum ad altri Stati. Ma sull’allargamento emergono visioni contrapposte dei cinque membri attuali.
Già, perché la Cina oggi ha un Pil più che doppio rispetto a quello combinato degli altri 4 Paesi membri che vedono con sospetto questo strapotere (economico) di Pechino.
Tutto dipende da cosa si deciderà in termini di struttura decisionale: una testa un voto? Oppure voto in base a un determinato peso (economico? demografico?) di ciascun Paese?
Ciò detto, l’obiettivo del BRICS+13 (che vale il 32 per cento del Pil globale) quale sarebbe? Sostituirsi al G20 o coordinarsi con il formato che pesa per l’80 per cento dell’economia mondiale?