Sarà il primo dei quattordici G20 finora svolti ad essere ospitato nell'arcipelago nipponico. Un motivo in più, per i giapponesi, per farlo diventare un grande evento. Ma non ci saranno solo inchini e celebrazioni: sul grande tavolo dell'International Exhibition Centre di Osaka ci saranno tutte le questioni scottanti che creano tensione nel mondo. La prima fra tutte – i dazi commerciali tra Usa e Cina - è molto sentita in Giappone, che rischia di essere una delle prime vittime del braccio di ferro tra le due grandi potenze.
Ma c'è chi a Osaka porterà la sua personale lista di priorità. Ed Emmanuel Macron, in questa attitudine è un numero uno. Lo dimostra anche stavolta, e in modo eclatante: lui di fatto sarà il primo membro del G7 a materializzarsi e ad avere da subito in programma incontri istituzionali al massimo livello. Il summit del G20 inizierà il 28 giugno e continuerà il 29.
Il presidente francese atterrerà a Tokio con la moglie Brigitte due giorni prima, il 26: incontra immediatamente la comunità francese nella capitale, poi il primo ministro Shinzo Abe e infine l'imperatore Naruhito (al trono dal 30 aprile, dopo l'abdicazione – la prima volta in 200 anni - di papà Akihito). Poi il capo dell'Eliseo incontrerà alcune archi-star per parlare di urbanizzazione e un gruppo di scienzati per parlare di tecnologia e innovazione.
Macron guiderà una folta delegazione: tre ministri (Bruno Le Maire economia, Jean-Yves le Drian esteri, Frédérique Vidal ricerca) e decine di reponsabili d'azienda e di enti statali come il centro nazionale delle ricerche e l'ente per l'energia atomica e le fonti alternative. “Vogliamo rafforzare la collaborazione per i prossimi 5 anni” recita una nota dell'Eliseo. Che nulla dice sul tema che più sta a cuore a Macron: rafforzare il partenariato Renault-Nissan, messo a dura prova dallo scandalo Carlos Ghosn - l'ex patron della casa automobilistica francese, arrestato per malversazioni finanziarie e ai domiciliari a Tokio - partenariato che ora più che mai diventa vitale dopo il semi-affondamento del progetto di fusione Renault-Fca... proprio a opera di Macron. Che ora tenta di rimediare in terra giapponese all'errore commesso in patria.