La petroliera britannica Stena Impero, sequestrata dall’Iran venerdì 19 luglio, è nel porto di Bandar Abbas, nella provincia iraniana di Hormozgan. Le Autorità portuali iraniane hanno precisato che il cargo - diretto verso l'Arabia Saudita – è stato fermato "per essersi scontrato con un peschereccio e per non aver risposto alla richiesta di spiegazioni". La Stena Impero, il cui equipaggio è composto da 23 persone, ha una stazza di 30.000 tonnellate e appartiene alla società Stena Bulk.
SEQUESTRO GIBILTERRA
La vicenda segue di pochi giorni il sequestro a Gibilterra, territorio britannico d'oltremare, di una petroliera iraniana (Grace 1) bloccata da unità dei Royal Marines e che, secondo Londra, era destinata a trasportare petrolio verso la Siria nonostante le sanzioni dell'Ue. Un sequestro denunciato fin da subito come "atto di pirateria" da Teheran, che aveva minacciato ritorsioni in caso di mancato rilascio. E proprio il 19 luglio (lo stesso giorno del sequestro della Steno Impero) le autorità di Gibilterra hanno esteso lo stop della Grace 1 per 30 giorni.
MONITO DI LONDRA
Il ministero degli Esteri britannico, che ha ammesso di aver perso i contatti con la Steno Impero, esorta le navi del Regno Unito a evitare lo Stretto di Hormuz. "Rimaniamo preoccupati per l'inaccettabile azione che rappresenta una chiara sfida alla libertà di navigazione", si legge nella nota del Foreign Office.
TRUMP E MACRON
La notizia fa salire ulteriormente la tensione nella regione e nei rapporti tra Teheran e Washington. La "guerra delle petroliere" rischia pericolosamente di precipitare in un conflitto più esteso, con il presidente americano Donald Trump che ha parlato di Iran al telefono con Emmanuel Macron e ha avvertito Teheran di non fare "nulla di stupido", altrimenti "pagherà un prezzo che nessun altro ha mai pagato".