“Hong Kong non è più autonoma dalla Cina”. La dichiarazione del segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, è una conseguenza della nuova legge di sicurezza imposta da Xi Jinping a Hong Kong per spegnere le proteste e apre uno scenario pieno di conseguenze: le sanzioni a questo punto sembrano inevitabili.
La crisi altera uno status quo che andava avanti da 23 anni. Per gli Stati Uniti è fondamentale il rispetto del patto del 1997 quando il Regno Unito trasferì Hong Kong alla Cina. Pechino allora prese un impegno con la comunità internazionale. Hong Kong avrebbe mantenuto uno ‘status’ autonomo. Ma tutto viene ora a cadere con l’imposizione della nuova legge di sicurezza, che estende su Hong Kong i poteri di uno Stato di polizia.
Tornando agli Usa, il governo di Washington è tenuto ogni anno a garantire davanti al Congresso che Hong Kong è autonoma. È il requisito perché le condizioni speciali di cui gode l’isola siano rinnovate. Ecco perché Hong Kong rischia di dire addio al suo ruolo di piazza finanziaria e sede di multinazionali.