“La partecipazione della Russia, al momento ancora sospesa, potrà essere ripresa solo quando ci saranno le condizioni e questo non è ancora il caso. E cambiare il formato del G7 (quello attuale prevede la presenza di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti, ndr) non è prerogativa della presidenza”. Lo ha detto l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, rispondendo a una domanda in merito all’intenzione di Donald Trump.
L’obiettivo del presidente Usa è accerchiare la Cina (da qui il recente invito a Australia, Corea del Sud, India, Russia ad entrare nel gruppo dei ‘grandi’).
Ma il problema sollevato da Trump in realtà c’è. E non riguarda solo la posizione di Mosca. L’attuale formato del G7 non riflette i reali poteri economici nel mondo. I casi clamorosi sono due: India e Cina, che vantano rispettivamente il 2° e il 5° Pil a livello globale, ma non trovano posto tra i ‘7’, mentre l’Italia è 8°.
I primi sette paesi al mondo per Pil (fonte Fmi)
1. Stati Uniti
2. Cina
3. Giappone
4. Germania
5. India
6. Regno Unito
7. Francia