Il governo italiano ha deciso di ridurre il peso dell’embargo adottato in gennaio contro l’esportazione di armi verso l’Arabia Saudita e gli Emirati.
Con una mossa condivisa da Palazzo Chigi e dal ministero della Difesa, il ministero degli Esteri con una brevissima nota dello ‘Uama’ (Ufficio autorizzazioni materiali d’armamento) ha comunicato alle aziende che avevano già permessi di esportazione verso Riad e Abu Dhabi che il “congelamento” di gennaio è stato revocato.
La mossa dell’Italia punta a ridurre le tensioni con i due stati del Golfo. A gennaio il nostro paese aveva bloccato la vendita di missili all’Arabia Saudita e agli Emirati, citando tra le motivazioni l’impegno a ripristinare la pace nello Yemen devastato dalla guerra e a proteggere i diritti umani.
E in segno di ritorsione, gli Emirati Arabi Uniti avevano intimato all’Italia nei giorni scorsi di ritirare entro il 2 luglio velivoli e personale dalla base aerea di Al Minhad, una installazione sul territorio degli Emirati che per anni la nostra Difesa aveva utilizzato come centro logistico per le missioni in Afghanistan, in Somalia, in Kuwait e in altre regioni del Golfo. Di qui la marcia indietro del governo italiano.
L’Arabia Saudita e gli Emirati fanno parte di una coalizione araba che dal 2015 si batte contro le milizie filo-iraniane degli Huthi in Yemen, in un conflitto che viene visto come una guerra per procura tra Sauditi e Iran.
I requisiti per le esportazioni verso i due Paesi del Golfo erano poi stati inaspriti due anni fa, quando era esplosa la rabbia dell’opinione pubblica nei confronti del conflitto, che ha provocato quella che le Nazioni Unite hanno definito la più grande crisi umanitaria al mondo.