La contestata legge sull'estradizione è stata ritirata dopo aver causato pesanti proteste che in queste settimane hanno fatto precipitare nel caos la città. Il passo indietro sulla norma, fin qui solo sospesa, è una delle cinque richieste dei manifestanti, che ottengono così la prima vera vittoria.
Il ritiro è effettivamente l'inizio di una risposta politica ma arriva con enorme ritardo. E sul suffragio universale – ovvero il grande tabù di Pechino – la governatrice Lam ha detto che deve essere discusso in una diversa atmosfera e secondo le procedure legali previste.
Dopo tredici settimane di manifestazioni che non accennano a placarsi, Lam avrebbe quindi deciso di fare un (parziale) passo indietro. Subito dopo la diffusione della notizia la Borsa di Hong Kong è schizzata al rialzo del 3%.