Abu Mazen (nome di battaglia di Mahmoud Abbas) ha collegato il ritorno dell’Autorità palestinese a Gaza - alla fine della guerra tra Israele e Hamas - a una “soluzione politica”, sponsorizzata dagli Usa e accettata dagli arabi che includa anche la Cisgiordania occupata e Gerusalemme est.
“La Striscia di Gaza è parte integrante dello Stato di Palestina, ci assumeremo tutte le nostre responsabilità nel quadro di una soluzione politica globale per la Cisgiordania, Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza”, ha detto Abbas durante l’incontro con Blinken a Ramallah.
Qualche giorno prima, martedì 31 ottobre, Blinken aveva detto di fronte al Congresso che “a un certo punto” l’Autorità Palestinese dovrebbe riprendere il controllo della Striscia di Gaza da Hamas e che terze parti internazionali potrebbero forse svolgere un ruolo transitorio. Abu Mazen, la cui autorità è stata cacciata da Gaza da Hamas nel 2007, risiede a Ramallah e governa, infatti, solo in Cisgiordania.
Le ultime elezioni legislative palestinesi risalgono al 2006 e furono vinte da Hamas. Impossibilitato a esercitare un potere reale nonostante questa vittoria, il movimento islamico prese il controllo della Striscia di Gaza con la forza l’anno successivo.
Intanto, lo scontro sul campo di battaglia va avanti. La Striscia continua ad essere teatro di violente esplosioni e di un bombardamento “senza precedenti” da parte di aerei e navi da guerra israeliani, che hanno ucciso e ferito decine di cittadini, mentre le comunicazioni e i servizi Internet non funzionano più.
Uno dei risultati è che circa 1,5 milioni di palestinesi sono sfollati all’interno della Striscia, secondo un documento dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari.