L’India non vuole che i paesi del G20 discutano ulteriori sanzioni alla Russia durante il suo anno di turno alla presidenza. Sei alti funzionari del governo indiano hanno precisato che l’impatto macroeconomico della guerra in Ucraina sarà discusso nella riunione dei ministri delle Finanze e dei capi delle banche centrali del G20, confermando al contempo che il Subcontinente non vuole deliberare su ulteriori azioni contro la Russia.
“L’India non è disposta a discutere o sostenere ulteriori sanzioni contro la Russia durante il G20. Le attuali sanzioni contro la Federazione hanno avuto un impatto negativo sul mondo”. Ma il ministro delle Finanze giapponese ha annunciato un incontro tra i leader finanziari del G7, a margine della riunione del G20 in India, per discutere le misure contro la Russia. Delhi gioca su più tavoli, visto che è membro del G7.
Resta il fatto che il governo del primo ministro indiano Narendra Modi non ha criticato apertamente la Russia per la sua invasione dell’Ucraina, ma ha chiesto dialogo e diplomazia per porre fine alla guerra. L’India, che fa anche parte dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) rappresentando il 14% del Pil del gruppo, ha scelto di rimanere neutrale perché così facendo può importare quantità ingenti di petrolio russo scontato di 30 dollari rispetto allo standard internazionale di riferimento (Brent).
In 12 mesi Delhi ha aumentato del 5.300% le sue importazioni di greggio russo (da 24mila barili al giorno a 1,3 milioni) diventandone il primo importatore al mondo.