46 paesi sub-sahariani hanno un potere di voto pari al 7,09% nel comitato esecutivo dell’Fmi

Il presidente della Costa d’Avorio denuncia la sottorappresentanza del continente africano al Fondo monetario internazionale

Fmi, 46 paesi sub-sahariani hanno un potere di voto pari al 7,09%

Il presidente della Costa d'Avorio Alassane Ouattara ha chiesto al Fondo monetario internazionale di rappresentare meglio i paesi africani all’interno dell’istituzione, nonché ad aumentare la flessibilità per quanto riguarda il loro disavanzo di bilancio.

Il leader ivoriano, che ha ricoperto dal 1968 varie posizioni all’interno del Fondo, ricorda che nel 1945, quando furono create le istituzioni di Bretton Woods, Egitto, Etiopia e Sudafrica furono i primi paesi africani a diventare membri. E solo a partire dagli anni ‘90 tutti i paesi africani sono stati rappresentati.

“Tuttavia, quarantasei paesi dell’Africa sub-sahariana contano solo due rappresentanti nel comitato esecutivo dell’Fmi con un potere di voto apri al 7,09%”, ha aggiunto Ouattara. Secondo lui, la revisione delle quote deve essere “un punto importante all’ordine del giorno per i paesi africani”.

Il presidente ivoriano ha anche sottolineato la necessità di mostrare flessibilità in termini di deficit di bilancio “senza mettere in discussione la sostenibilità del debito pubblico e la solidità del quadro macroeconomico che è la priorità delle priorità”.

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