Era il ministro della comunicazione del governo afgano, ma lasciò nel 2018 nauseato dal livello di corruzione. Sayed Sadaat adesso vive in Germania e consegna cibo a domicilio.
In bicicletta, per sei ore al giorno durante la settimana, da mezzogiorno alle 22 nei weekend. “Non c’è nessun motivo di vergognarsi, il lavoro è lavoro - ha detto alla Afp -. Se c’è un posto di lavoro vuol dire che c’è richiesta per quel servizio e qualcuno deve farlo.”
Sadaat è tra i migliaia di afgani che hanno trovato una ‘seconda’ casa (e una nuova vita) in Germania negli ultimi anni. Dal 2015, quando l’Europa ha vissuto gli arrivi di massa di persone che fuggivano dalla guerra, in particolare dalla Siria e dall’Iraq, circa 210 mila afgani hanno chiesto asilo in Germania, il secondo gruppo più popoloso dopo i siriani.