“L’obiettivo sono i rimpatri, non la redistribuzione”. In visita lampo a Lampedusa “scortata” dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e dalla commissaria Ue degli Affari Interni, Ilva Johansson, Giorgia Meloni ribadisce la linea dura.
Von der Leyen, dal canto suo, assicura l’impegno dell’Europa, snocciolando un piano di azione in dieci punti. Sul blocco navale glissa, limitandosi a promettere il supporto di Frontex e dell’agenzia europea per l’asilo per identificazioni, trasferimenti da Lampedusa ed esame delle domande d’asilo, fa appello ai Paesi membri “perché attivino meccanismi di solidarietà volontaria” nella redistribuzione di chi arriva come nella distruzione di barchini e canotti usati per le traversate, promette un aumento della sorveglianza via mare e via aerea.
“Sull’aumento delle missioni navali, vedremo”, dice la presidente della commissione Ue che assicura “l’immigrazione illegale è problema europeo e merita una risposta europea. Noi abbiamo il dovere di rispettare gli obblighi internazionali, ma decidiamo noi chi e come entra in Europa”. Promette “alternative valide alle rotte illegali attraverso il rafforzamento dei corridoi umanitari” e rafforzamento della collaborazione con le agenzie delle Nazioni Unite Unhcr e Oim per assistenza lungo le rotte e supporto ai rimpatri. In che consista però non lo specifica.
Poi, si arriva al punto focale, ovvero Kais Saied e la sua Tunisia. È da lì che nell’ultimo anno è partita la maggior parte dei naufraghi giunti poi a Lampedusa. È lì che si vorrebbero rispedire quanti non siano considerati in possesso dei requisiti per chiedere protezione e asilo in Europa.
Meloni si spinge persino a proporre “un sostegno al bilancio tunisino”. Per la premier, “abbiamo l’opzione di investire delle risorse che abbiamo collegato all’accordo con l’Fmi, ma forse l’Ue potrebbe e dovrebbe ragionare anche di sostenere il bilancio tunisino senza agganciare all’accordo con l’Fmi”. Von der Leyen non raccoglie.
“Chiunque abbia un’onestà intellettuale in questa nazione” - ha commentato Meloni, ospite della puntata di Dritto e rovescio in onda domenica sera su Retequattro - “deve riconoscere che la presidente della Commissione europea ha pronunciato parole in tema di immigrazione che dall’Europa non erano mai state pronunciate, che si riassumono nella frase ‘siamo noi a decidere chi entra e non entra in Europa e non i trafficanti’”. Quello che il governo italiano ha fatto in Europa sulle migrazioni è “una rivoluzione copernicana”, secondo la premier.
Alle 12 in punto l’aereo riparte. Passa poco e sul molo Favaloro arriva un nuovo gruppo di naufraghi che dalla sponda Sud del Mediterraneo si mette in viaggio alla ricerca di un futuro migliore.