ll principale mercato di destinazione delle esportazioni italiane, la Germania, è ripartito dopo la crisi del 2020. Nei primi dieci mesi del 2021, il dato complessivo di export ha superato lo stesso periodo del 2019: in Germania sono state vendute merci prodotte in Italia per 55,4 miliardi di euro, contro i 46,3 del 2020 mettendo a segno un incremento di oltre il 19%.
L’export complessivo dell’intero anno 2020, del resto, aveva registrato un calo dell’1,8% a 55,7 mld. Ma la performance di gennaio-ottobre 2021 ha superato anche quella del 2019 quando le esportazioni avevano avuto un valore di 49,6 mld.
Il 2021 quindi ha visto una ripresa oltre le attese, che ha confermato la Germania come primo mercato di sbocco per le imprese italiane, con chimica, metalli e apparecchi elettrici sul podio delle categorie merceologiche.
Tutti i settori centrali dell’interscambio tra Roma e Berlino, infatti, si attestano su livelli simili a quelli pre-crisi, e non mancano addirittura settori che superano i dati del 2019. Tra le cause di ciò, c’è anche il rientro in Europa di alcune catene del valore, situazione che apre interessanti prospettive all’export italiano.
Il peso dell’interscambio tra Italia e Germania emerge anche dai risultati di ‘Campioni dell’export 2022’, il report condotto da Il Sole 24 Ore e la società di ricerca internazionale Statista che redige la lista di 200 aziende con il maggior tasso di export nel 2020. La Germania è il mercato principale di destinazione: il 65% delle imprese della lista esporta i propri prodotti in Germania e al secondo posto c’è il mercato americano.