Monta la rabbia all’Eliseo. “Giorgia Meloni si è comportata male”, ha detto Emmanuel Macron ai suoi quando è diventato chiaro che si andava allo scontro. È l’apertura di una “grave crisi”, sempre parole del capo di Stato nei colloqui ristretti di queste ore, che sarà difficile ricucire.
Dopo giorni di tensioni e accuse con i migranti in mezzo al mare senza un porto in cui sbarcare, il ministro dell’Interno transalpino Gerald Darmanin ha rotto l’impasse annunciando che la nave della Ong Sos Mediterranee sarà accolta a Tolone (“tenuto conto dei 15 giorni di attesa in mare che le autorità italiane hanno fatto subire ai passeggeri”) e attaccando pesantemente l’Italia.
Il ministro transalpino ha definito “incomprensibile e disumana” la decisione di Roma di non aprire i suoi porti e soprattutto ha promesso una ritorsione durissima: la serrata dei confini a Ventimiglia, con 500 agenti già schierati, e la sospensione dell’accoglienza di 3.500 rifugiati dall’Italia, accompagnata da un appello agli altri Paesi Ue a fare altrettanto.
La reazione italiana è stizzita. Secondo il ministro degli Esteri Antonio Tajani la Francia si è mossa in modo “sproporzionato” rispetto alla vicenda. “Noi abbiamo 90mila arrivi e avevamo un accordo per la redistribuzione di 8mila migranti ma finora ne sono stati redistribuiti solo 117. Ed ora si tratta di 234 persone che stanno arrivando in Francia”, ha sottolineato il titolare della Farnesina.