I leader di 15 Paesi asiatici, capitanati da Cina, Giappone e Corea del Sud, hanno siglato un mega accordo commerciale. I paesi coinvolti sono i dieci membri dell’Associazione delle nazioni del Sudest asiatico (Asean) - Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam – e Australia, Cina, Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud.
Nel nuovo accordo rientrano quasi 1/3 della popolazione mondiale (2,2 miliardi di persone) e 1/3 del Pil globale (26 mila e 200 miliardi di dollari). Secondo le stime di alcuni economisti, l’intesa commerciale avrà la potenzialità di aggiungere 186 miliardi di dollari all’economia globale e un effetto dello 0,2% del Pil sui suoi membri.
L’accordo comprende 20 capitoli di regole che coprono dal commercio di beni, investimenti e commercio elettronico alla proprietà intellettuale e agli appalti pubblici, con l’obiettivo di aumentare l’interazione economica basata su regole tra i membri, con la prospettiva di entrare in vigore quando tutti i firmatari lo avranno ratificato.
L’assenza dell’India sbilancia verso la Cina il ruolo di pivot dell’area. Se questo cambierà le dinamiche anche verso gli Stati Uniti dipenderà dalla stessa risposta Usa: la decisione di Trump del 2017 di uscire dal Tpp ha limitato la possibilità di Washington di offrirsi come alternativa a Pechino nell’area. Ora la palla passa nelle mani di Biden.