Donald Trump non desiste e continua la sua crociata contro gli squilibri commerciali degli Stati Uniti verso il resto del mondo. È ora giunto il momento di negoziare accordi bilaterali con Ue, Regno Unito e Giappone.
Della decisione del Governo è stato informato il Congresso. Ciò significa che probabilmente il presidente Usa avvierà il confronto non prima di tre mesi. Infatti, la legge statunitense prevede che siano comunicati al Parlamento gli obiettivi commerciali almeno 90 giorni prima dell'inizio dei colloqui.
I tre accordi mirano a fissare alcuni "squilibri commerciali cronici” (riferisce una nota governativa) degli Stati Uniti. La mossa arriva poche settimane dopo la nuova intesa commerciale con Messico e Canada. Tuttavia, i nuovi negoziati potrebbero rivelarsi più complicati del previsto.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha dichiarato che non sosterrà colloqui commerciali con paesi al di fuori dell'accordo di Parigi sul clima. Lo scorso anno Trump ha ritirato dall'acordo gli Stati Uniti, unico paese al mondo a opporsi formalmente all’intesa. Anche se occorre notare che più di una dozzina di firmatari dell'accordo, inclusi paesi nella parte alta della classifica sulle emissioni nocive come Russia e Turchia, devono ancora ratificarlo. Il Regno Unito è bloccato dalla Brexit e non sarebbe in grado di discutere formalmente nuove condizioni di politica commerciale con gli Usa prima di definire l’uscita dall'Ue.
La campagna elettorale di Trump si basava anche sulle promesse di bilanciare il deficit commerciale. E questo spiega il suo indefesso impegno in tal senso. Tuttavia, il deficit commerciale degli Stati Uniti ha continuato a crescere da quando è entrato in carica dopo le elezioni del 2016. Nell'agosto 2018 il deficit mensile ha raggiunto 38,6 miliardi di dollari con la Cina e 8,7 mld con il Messico. Due record storici, negativi, per Trump.