“Con il Columbus Day ricordiamo il grande italiano che ha aperto un nuovo capitolo della storia mondiale e il permanente significato della sua azione per l’emisfero occidentale”. Con queste parole Donald Trump ha elogiato Cristoforo Colombo nel tradizionale proclama del presidente statunitense per la festa con cui, il 12 ottobre, viene ricordato negli Stati Uniti l’esploratore genovese che per primo arrivò sulle coste dell’America, non mancando di aggiungere l’affondo politico contro “gli estremisti che stanno purtroppo cercando di minare negli ultimi anni l’eredità di Colombo”.
“Questi estremisti stanno cercando di sostituire la narrativa sui suoi enormi contributi con accuse di fallimenti, le sue scoperte con atrocità, le sue conquiste con trasgressioni”, continua Trump riferendosi in questi termini sul dibattito in corso da anni negli Usa sulle responsabilità dei primi esploratori nel genocidio delle popolazioni native compiuto poi dalle potenze coloniali.
Da anni alcuni attivisti spingono per trasformare il Columbus Day in una giornata nazionale dei popoli indigeni sottolineando che l’arrivo di Cristoforo Colombo nel continente americano diede inizio al genocidio dei nativi.
Intanto le autorità messicane hanno rimosso la statua di Cristoforo Colombo nella capitale nel paese.