Un’economia debole, in fase di stagnazione: nel quarto trimestre il Pil italiano è stimato quasi fermo, dopo il +0,1 del terzo; il rientro dell’inflazione aiuta, ma i tassi di interesse resteranno alti e il credito è troppo caro, penalizzando gli investimenti. Deboli i servizi, così come è debole l’industria. E dal mercato del lavoro non arriva una spinta per i consumi. Gli scambi mondiali e l’export mancano di un vero e proprio slancio a causa di guerre e incertezza.
È il quadro che emerge dall’analisi Congiuntura Flash del Centro studi di Confindustria, che mette in evidenza il ruolo del turismo nel tenere a galla l’economia italiana, con un andamento da record.
Decisivo dunque per il Pil italiano è il turismo, con un boom degli stranieri. La loro spesa ha segnato +11,8 per cento sul 2022, a prezzi correnti, con un record a luglio. A fine 2023 gli introiti del turismo straniero arriveranno a oltre 50 miliardi di euro, superando i 30 degli italiani all’estero.