Il dato assoluto parla chiaro: 3 mila miliardi di debito pubblico. Eppure il rapporto debito/Pil tra il 2021 e il 2023 è passato dal 154,3% al 134,8%. E ciò nonostante l’aumento in valore nominale (del debito) pari a ben 292 miliardi.
Il punto è che più aumenterà la crescita economica e più rapidamente scenderà il rapporto tra debito e ricchezza creata. Il Pil ora è per così dire dopato dai 200 miliardi del Pnrr. L’incognita è il 2026, ovvero quando l’Italia non potrà più contare su quei 200 miliardi che in questi anni hanno comunque spinto il Belpaese.
Tornando al debito, e facendo un passo indietro nel tempo, la soglia di 2.000 miliardi è stata superata nel 2012. E il livello di mille miliardi di euro di fardello è stato passato nel 1994, per la prima volta dall’Unità d’Italia. In pratica, negli ultimi tredici anni, l’incremento è stato 76,9 miliardi ogni dodici mesi.