“Oggi abbiamo un’opportunità unica e irripetibile di trasformare questo Paese. Il tempo a disposizione non sarà molto e una prossima occasione forse arriverà troppo tardi.” Parole chiare e forti quelle pronunciate al Corriere dal presidente del colosso italo-francese EssiLux Leonardo Del Vecchio.
L’86enne guarda all’evoluzione delle tecnologie e alla velocità della globalizzazione. Il pensiero va allora al recente accordo di EssiLux con Facebook per una nuova generazione di ‘smart glasses’ (occhiali Ray-Ban con funzioni intelligenti). E al quartier generale del colosso a Milano dove si parla già di Metaverso e realtà aumentata. Invece, nel nostro paese, “stiamo ancora inseguendo le vendite online — osserva — e non ci accorgiamo che quello che per noi sembra un traguardo è già il passato”.
Per Del Vecchio, che oggi detiene circa il 6,5% di Generali, il 19,4% di Mediobanca e il 2% di Unicredit, oltre al 27,2% di Covivio con i suoi 26 miliardi di patrimonio immobiliare europeo, dopo la crisi dell’euro e la pandemia, “abbiamo bisogno di scelte rivoluzionarie che scardinino tutti i vincoli che vengono dal passato. Tutte le forze positive del Paese devono contribuire a costruire questo nuovo mondo, rinunciando a comode rendite di posizione.”
Il presidente di EssiLux poi indica la via: “Dobbiamo iniziare ad abbattere i muri e a creare campioni prima nazionali e poi europei, per competere alla pari con i colossi internazionali. Serve un’ottica da imprenditori più che da finanzieri. I dividendi oggi spesso sono a scapito della crescita dimensionale delle aziende.” E avverte: “Per questo e per molte altre ragioni lo slogan ‘piccolo è bello’ non è solamente falso, ma diffonde una tranquillità illusoria che frena ogni urgenza di cambiamento”.
Al contrario, è il momento di scelte decise: “È tempo di prendere i nostri rischi — sostiene Del Vecchio — nella certezza che, in mancanza di questa evoluzione, saremo destinati ad estinguerci”.