Nel decennio 2011-2020 “la popolazione di cittadinanza italiana è diminuita di circa 800 mila unità, mentre i cittadini stranieri sono aumentati di circa un milione”. Lo ha sottolineato Monica Pratesi, direttrice del Dipartimento per la produzione statistica dell'Istat, durante la presentazione online del Censimento permanente della popolazione 2022.
“La popolazione diminuisce in tutte le regioni, specie al Sud, e gli stranieri, di gran lunga più giovani degli italiani, rappresentano di fatto l'unico fattore di crescita” ha detto Pratesi, ricordando anche l’incremento dei valori degli indici di vecchiaia, per cui oggi “ogni bambino può contare su 5 nonni”, mentre il rapporto tra la popolazione over 65 e gli under 15 “si è quintuplicato”.
In compenso, “siamo però un popolo più istruito, con un livello di istruzione abbastanza omogeneo a livello territoriale”; sul fronte del lavoro, invece, “la quota di occupati è superiore al dato nazionale al Centro e al Nord e inferiore al Sud e nelle due isole maggiori”.