Nel 2023 l’Eurozona eviterà la recessione: è quanto emerge dall’ultimo sondaggio tra esperti condotto da Consensus Economics. Secondo il pool di economisti, quest’anno una serie di condizioni macroeconomiche in miglioramento porterà a una contrazione dell’attività commerciale inferiore al previsto.
Un’inversione di tendenza scaturita da alcune buone notizie, a partire dal versante energetico. Grazie a un inverno particolarmente mite, a metà gennaio il livello degli stoccaggi europei era ai massimi di sempre. Escluso il rischio di razionamento, il prezzo del gas negli hub europei ha iniziato a scendere. E questo fa ben sperare anche rispetto all’inflazione.
Con l’inflazione europea in lenta discesa, in Europa si tira un sospiro di sollievo anche se, al World Economic Forum di Davos, la presidente della Bce Christine Lagarde ha segnalato altri due probabili aumenti dei tassi di interesse nei prossimi mesi. Ma il ritmo di inasprimento della politica monetaria europea, finora incalzante, sembra stare già dando i suoi frutti senza impattare troppo sull’economia reale.
Così, il mix di politiche monetarie restrittive e generosi sussidi governativi sembrerebbe aver permesso all’Europa di superare “l’inverno economico”. Con la riapertura della Cina, poi, ci si attende anche la ripresa della domanda globale. Ma, se Pechino riparte, lo stesso accade anche con la sua domanda di gas, sottraendo volumi all’Ue. In questo momento, tuttavia, i livelli in Europa di stoccaggio di gas sono così elevati da far comunque sperare che si possano evitare razionamenti anche nell’inverno 2024. In sintesi, lo scenario apocalittico predetto da Gazprom a ottobre non si sta avverando. Putin ha fatto male i conti?