Il presidente Usa ha firmato il provvedimento del Congresso che prevede l’adozione di sanzioni contro i costruttori del gasdotto russo-tedesco Nord Stream 2. Per Washington accresce la dipendenza energetica dell’Europa dalla Russia. L’Unione europea e Berlino hanno denunciato ingerenze nella politica energetica europea.
Nel mirino ci sono le società coinvolte nel progetto da 11 miliardi di dollari per fornire circa 55 miliardi di metri cubi di gas naturale l’anno alla Germania dalla Russia passando sotto il Mar Baltico e dunque ‘bypassando’ Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Ungheria, gli Stati baltici e l’Ucraina.
Il Nord Stream 2 è stato al centro di un colloquio nella giornata di venerdì (20 dicembre) tra il segretario di Stato americano Pompeo e il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas. Il capo della diplomazia Usa ha espresso la sua “forte opposizione al progetto”, secondo quanto riferito dalla portavoce Morgan Ortagus in una nota. La Camera di commercio russo-tedesca la scorsa settimana aveva, invece, sottolineato l'importanza del progetto e sollecitato misure di ritorsione contro gli Stati Uniti.
Le sanzioni Usa prevedono anche il congelamento di asset e la revoca dei visti per i contractor come la svizzera Allseas, assoldata dalla russa Gazprom per costruire la parte offshore.