Per il 2020 sono due gli scenari possibili secondo l’Ocse. Il primo ottimista e il secondo pessimista, entrambi con segno negativo. L’economia globale crollerà del 7,6% (salvo poi risalire del 2,8% nel 2021) in caso dovesse giungere una seconda ondata del virus. Se invece il Covid-19 non dovesse scatenarsi nei prossimi mesi la diminuzione sarà del 6%.
I dati sono negativi per tutti. Eurozona (-9%; -11,5%), Usa (-7,3%; -8,5%), Cina (-2,6%; -3,7%), Giappone (-6%; -7,3%). Va male anche per le economia emergenti: Brasile (-7,4%; -9,1%), Russia (-8%; -10%), Sud Africa (-7,5%; -8,2%), India (-3,7%; -7,3%).
Il Pil dell’Italia dovrebbe crollare del 14% nel 2020 prima di risalire del 5,3% nel 2021 nel caso in cui ci dovesse essere una seconda ondata di virus. Se si si riuscirà invece a scongiurare il ritorno del Covid-19, il Pil dovrebbe calare dell’11,3% nel 2020 e risalire del 7,7% nel 2021.
Nel caso di una seconda ondata epidemica entro la fine dell'anno il debito pubblico dell'Italia passerà dal 134,8% del Pil del 2019, al 169,9% del 2020, per poi riscendere al 165,5% nel 2021. Nel caso in cui la seconda ondata non si dovesse invece verificare il debito pubblico passerà dal 134,2% del 2019 al 158,2% del 2020, per poi riscendere al 152,2% del 2021.