“Stiamo assistendo a un crollo vertiginoso delle economie degli Stati Uniti e dell’Europa” dichiara in un’intervista a La Stampa il premio Nobel per l’economia Michael Spence, il quale all’orizzonte intravvede “una ripresa medio lenta”.
Quindi per il futuro Spence prevede “un crollo piuttosto esteso” in cui “il tasso di crescita e il Pil possono essere ingannevoli quando c’è una grossa fluttuazione in brevi periodi”.
E se prendiamo in esame un trimestre, sostiene il Nobel, “il crollo sarà terribile, parliamo del 25% circa: sarà questo il tasso di disoccupazione se consideriamo anche chi ha perso il lavoro in via temporanea”.
Il vero rischio, secondo Spence, “è la risposta delle persone” perché “anche in mancanza di restrizioni, in molti saranno riluttanti a ripartire”.
“Di certo – aggiunge – a meno che non arrivi il vaccino, la curva non sarà a V. La ripresa sarà lenta. Forse a forma di U. Mi aspetto una brusca caduta seguita da un periodo di stasi, poi una ripresa che sarà graduale” ma in presenza di “un debito che resterà alto”.