“È una recessione molto diversa rispetto a quelle che abbiamo vissuto in passato, per questo è davvero difficile fare previsioni”. Lo ha ribadito Olivier Blanchard, economista francese di fama internazionale.
“Tornare alla normalità, al 100% di come eravamo prima – ha detto Blanchard – sarà molto complicato a causa dell’incertezza che c’è ancora rispetto alla pandemia. Ad esempio molto dipenderà da quando diventerà irrilevante il distanziamento sociale o se troveremo il vaccino o la cura, non sappiamo se sarà tra sei mesi o tra due anni. Un ristorante magari per sei mesi sopravvive per due anni no”.
“È importante – ha proseguito l’economista francese – cercare di capire se avremo uno shock più temporaneo o definitivo. La disoccupazione ci metterà un po’ a diminuire e bisognerà proteggere i lavoratori fino a quando la crisi non sarà superata. Molte aziende poi avranno bisogno di liquidità, ma le banche in questa situazione d’incertezza non saranno così disposte a fare prestiti. I programmi di garanzia dei prestiti dovrebbero essere mantenuti anche quando le incertezze diminuiranno. Ciononostante avremo aziende che falliranno a causa dei debiti, pur avendo una certa redditività, bisognerà trovare un modo per ristrutturare velocemente le aziende che hanno debiti, ma che hanno comunque redditività e dunque un futuro”.
Infine l’Europa, Blanchard ha evidenziato come non siano necessarie nuove tasse, ma come serva invece un maggiore coordinamento fiscale a livello europeo. “Credo questo sia il compito di Gentiloni, il commissario europeo all’Economia, nei prossimi anni - ha aggiunto Blanchard -. Vanno bene la web tax o la tassa sulle multinazionali, ma il rischio è quello di generare una competizione fiscale fra i vari Paesi, quindi riuscire a coordinarsi sarà molto importante”.