L’innovazione viene dal saper approfittare dei propri insuccessi e in questo è radicalmente in conflitto con lo Stato, che per definizione non può sbagliare. Dunque, il ruolo dell’istituzione è lasciare che le aziende, a cui la società assegna il compito di produrre ricchezza, si orientino ai valori etici e siano premiate dai consumatori. E se c’è una sfera in cui proprio lo Stato può essere ‘suscitatore’ dell’innovazione, quello è la pubblica amministrazione. È la tesi di Franco Debenedetti, presidente dell’Istituto Bruno Leoni, espressa al Festival dell’Economia di Trento.
“Il profitto è una metrica – aggiunge -. Io misuro un’azienda sul risultato, sul valore a lungo termine. Prima della guerra civile americana, il pastore Wesley diceva: non date i vostri soldi a imprese che praticano lo schiavismo. Oggi è così: i beni reputazionali orientano le scelte dei consumatori. Le persone non comprano da un’azienda che non fa attenzione all’impronta carbonica e al clima oppure ai diritti Lgbtq+. L’analisi della reputazione è quindi una modalità per anticipare i rischi”.