Qualcuno comincia a parlarne. Può sembrare un’idea assurda o impossibile. Intanto se ne parla. Ma di cosa? Accreditare 200 euro al mese a ciascun cittadino dell’Eurozona. In inglese si chiama ‘helicopter money’.
L’idea non è una novità assoluta. Nel 2015 ne parlò Ben Bernanke, ex governatore della Federal Reserve, che a sua volta ripreso il concetto ideato da Milton Friedman, premio Nobel per l’Economia. E più recentemente adottato anche da altri banchieri.
Il motivo che sta spingendo il dibattito sull’helicopter money è il basso, troppo basso, livello dei prezzi al consumo. Sono ormai 10 anni che la Bce non riesce a raggiungere l’obiettivo di inflazione (“inferiore ma vicina al 2%”). Il livello attuale è invece sull’1,2%.
Peggio ancora gli investitori sembrano ormai non credere più alla possibilità che le politiche espansive della Bce siano in grado di portare il livello dei prezzi verso l’obiettivo. Anzi, qualcuno comincia a credere che sia deflativo. Tra i vari aspetti occorre, ad esempio, considerare che tassi di interesse bassi per un lungo periodo di tempo significa anche ‘obbligare’ i sistemi previdenziali, che investono in titoli di Stato, a distribuire in futuro assegni previdenziali più bassi. Il che si traduce in minori consumi ed economia più debole.
Come siamo arrivati fin qui? Tutto è iniziato negli anni ‘80. Il rapporto tra il reddito disponibile del 10% più ricco della popolazione e quello del 10% più povero è salito da 7 volte nel 1980 a 9 volte nel 2015.
Questo spiega perché il dibattito sull’helicopter money stia crescendo. Occorre tuttavia chiarire che l’helicopter money è uno strumento della politica fiscale. Non è dunque parte della politica monetaria decisa a Francoforte dalla Bce. Pertanto, nella decisione andrebbero coinvolti tutti i singoli ministri dell’Economia dei 19 Stati aderenti all’Euro.
In un articolo sul Financial Times è stato ipotizzato un programma della Bce di 36 mesi che eroghi 200 euro mensili a ogni cittadino qualora il tasso di inflazione scenda sotto l’1% annuo. L’importo sarebbe poi ridotto gradualmente fino ad azzerarlo al raggiungimento del 2% di inflazione. Un’operazione da 900 miliardi di euro. Sì, ma come finanziarla?
Una soluzione in realtà ci sarebbe. Sostituire il quantitative easing (il programma di acquisto titoli riattivato a settembre) con l’helicopter money. Ma potrebbe funzionare? Riuscirebbe a far ripartire inflazione, consumi e quindi la crescita? L’operazione andrebbe in porto solo se i beneficiari spendessero (anziché risparmiare) gli importi ricevuti. Ma anche in tal caso, i prezzi al consumo ripartirebbero solo per la durata dell’helicopter money.
E dopo? Per crescere, sarebbe meglio puntare sugli investimenti strutturali.