L'economia della zona euro mantiene un profilo espansivo in linea con la crescita dell'economia mondiale e del commercio internazionale. Nel primo e nel secondo trimestre del 2018 il Pil dell’area euro è atteso crescere a un ritmo simile a quello registrato alla fine 2017 (+0,6%), per poi rallentare leggermente nel terzo trimestre (+0,5%).
L’espansione è sostenuta dalla crescita degli investimenti che, supportata dalle favorevoli condizioni di finanziamento e dall’aumento del grado di utilizzo degli impianti, è prevista rafforzarsi lungo tutto il periodo di previsione con una accentuazione nel primo trimestre del 2018. Anche la spesa per consumi privati è attesa aumentare in misura quasi uniforme a seguito del miglioramento del mercato del lavoro.
L’inflazione salirà solo nella seconda parte dell’anno.
La normalizzazione dei tassi di interesse potrebbe creare tensioni nei mercati finanziari deteriorando potenzialmente le condizioni del credito con un effetto negativo per la crescita degli investimenti. Anche l’evoluzione del commercio internazionale che sta sostenendo la fase di crescita potrebbe essere soggetta a rischi a causa della recente introduzione di dazi sulle importazioni di materie prime da parte del governo degli Stati Uniti. Inoltre, l'apprezzamento dell'euro dall’inizio dell'anno scorso potrebbe frenare la crescita delle esportazioni.
Rimangono inoltre alcuni rischi associati all'incertezza politica, come il processo dei negoziati sulla Brexit, nonché i recenti risultati delle elezioni in Italia e le tensioni geopolitiche in Medio Oriente.