Alla fine il dittatore ha ammesso le sue colpe. Almeno in un ambito importante. Kim Jong-un, 36 anni, in occasione dell’apertura del grande congresso del Partito dei lavoratori, ha riconosciuto che il piano economico quinquennale, da lui stesso lanciato nel 2016, è fallito.
Il quadro macroeconomico si è aggravato in Corea del Nord, al termine di uno degli anni più difficili della sua storia. Pyongyang ha dovuto blindare ancora di più i confini. Gli scambi commerciali con la Cina sono scesi dell’80% e il Pil di oltre il 9%.
Sulle ceneri del piano quinquennale fallito, nei prossimi giorni il Congresso ne varerà uno nuovo. Ma in assenza di svolte nell’epidemia o nei rapporti internazionali non si vede quali risorse il regime possa mobilitare.